Strage di Orlando, l’ultimo sms di una delle vittime: “Mamma sto per morire, ti voglio bene”

Tra le 50 vittime della strage di Orlando anche Eddie Justice, il giovane che, riuscito a nascondersi in bagno per sfuggire, invano, alla follia del terrorista, aveva inviato una serie di messaggi alla madre per chiedere aiuto. «Mamma chiama la polizia, ora. Nel club stanno sparando, sto per morire»

Strage di Orlando, l'ultimo sms di una delle vittime: "Mamma sto per morire, ti voglio bene"

«Un altro 11 settembre», «Abbiamo fatto la storia, ma non in senso positivo». Sono solo alcune delle tante e dolorosi frasi che si leggono su cuscini a forma di cuore, cartelli e striscioni che sfilano davanti al teatro di quella che purtroppo è diventata la più sanguinosa sparatoria nella storia americana, davanti al luogo della strage di Orlando, in Florida, davanti al night club gay Pulse. È stato proprio all’interno della frequentata discoteca che nella notte tra sabato e domenica l’estremista islamico Omar Mateen ha sferrato il suo attacco, sparando all’impazzata sui presenti e facendo 50 morti e oltre 53 feriti. Mateen, nato a New York, ma di origini afgane, ha trattenuto per ore decine di ostaggi all’interno del Pulse, poi è stato ucciso dagli agenti di polizia durante un conflitto a fuoco. Pare che prima di compiere il massacro abbia chiamato il 911 per annunciare di aver giurato fedeltà al leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi. Intanto arrivano le prime tristi e terrificanti testimonianze di chi si trovava all’interno della discoteca al momento del massacro. «Ero nel locale con la mia fidanzata. A un certo punto mi ha detto che qualcuno stava sparando, tutti hanno iniziato a buttarsi a terra. Per un attimo non ci ho creduto, le ho detto che non poteva essere vero. Ero convinta che fosse solo un effetto dato dalla musica. Poi, invece, ho visto sparare», ha raccontato una giovane sopravvissuta. «Tutti si calpestavano l’uno con l’altro – ha aggiunto un’altra testimone – mi sento malissimo, ho attacchi di panico, sono terrorizzata, non riesco più ad uscire di casa. All’inizio pensavo fossero fuochi d’artificio. Non ci potevo credere, poi ho visto i corpi a terra e la gente che correva».

«Chiama la polizia, mamma. Sto per morire»
Gli investigatori continuano senza sosta il lavoro di identificazione delle vittime. Al momento i nomi diffusi dalle autorità sono solo 15 su 50, e tra questi c’è quello di Eddie Justice, il giovane che ha inviato degli sms alla madre mentre si trovava in ostaggio all’interno della discoteca. Eddie era riuscito a nascondersi in bagno per tentare di sfuggire alla follia di Mateen, ma alla fine è stato trovato anche lui e giustiziato. Prima di morire aveva però chiesto aiuto alla madre Mina con una serie di messaggi, pubblicati poi sul web dalla donna come testimonianza della sofferenza inflitta ad un’intera comunità. «Mamma, ti voglio bene», si legge nel primo messaggio di Eddie inviato intorno alle 2 di notte. «Nel club stanno sparando». La madre, svegliata dal messaggio del figlio, avrebbe quindi provato a chiamarlo, trovandolo irraggiungibile. Così gli ha scritto un sms: «Stai bene?». «Sono intrappolato nel bagno», la risposta del ragazzo. Infine la richiesta di chiamare la polizia: «Chiamali, mamma. Ora. Dì loro che sono in bagno. Sta arrivando. Sto per morire».

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