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Strage San Bernardino: l’Fbi riesce a sbloccare l’iPhone del terrorista senza l’aiuto di Apple

Svolta nel braccio di ferro tra il bureau e l’azienda di Cupertino che si era rifiutata nei mesi scorsi di sbloccare l’iPhone del terrorista responsabile della strage di San Bernardino lo scorso 2 dicembre. Gli investigatori sono riusciti a sbloccare il cellulare senza bisogno dell’aiuto di Apple

Nel braccio di ferro tra l’Fbi e l’azienda Apple, lo schiaffo in faccia è giunto dal bureau: gli investigatori, infatti, sono finalmente riusciti a sbloccare l’iPhone appartenuto al terrorista Syed Farook che, il 2 dicembre, assieme alla moglie Tashfeen Malik compì una strage a San Bernardino, California, uccidendo 14 persone. L’azienda di Cupertino si era sempre rifiutata in questi mesi di sbloccare i dati del cellulare avanzando motivazioni legali inerenti al diritto alla privacy, ma l’Fbi alla fine ci è riuscito: «Facendoci assistere da una terza parte, abbiamo sbloccato l’iPhone senza compromettere alcuna informazione» ha dichiarato il procuratore federale Eileen Decker, la quale ha deciso di conseguenza di chiudere la contesa legale con Apple e con tutte le major che si erano schierate con Cupertino in difesa del diritto alla privacy, in primo luogo Google e Facebook.

L’inchiesta sull’iPhone
Decker ha tenuto a precisare che la causa può essere chiusa definitivamente in quanto nessuna informazione è stata toccata o compromessa; non è ancora noto, comunque, chi abbia aiutato l’Fbi a sbloccare il telefonino nè cosa sia stato effettivamente trovato sul dispositivo. Secondo alcune informazioni trapelate, però, l’insperato aiuto sembra essere arrivato da una società israeliana: «L’inchiesta va avanti – ha dichiarato Laura Emiller, portavoce della sede di Los Angeles dell’Fbi – abbiamo preso un impegno con le vittime dell’attacco di San Bernardino e con il popolo americano affinché nulla sia trascurato in questo caso». Lo scopo principale dell’indagine è quello di stabilire se i due terroristi killer abbiano agito assieme ad altre persone oppure abbiano comunque usufruito di un appoggio esterno; per questo, ogni contenuto dell’iPhone e altre prove saranno attentamente analizzati. Per il caso di San Bernardino, erano scese in campo diverse personalità contro il governo americano affermando il rischio di un precedente pericoloso se le autorità avessero costretto Apple a sbloccare il cellulare.

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