Sventato blitz contro la casa del Grande Fratello: fermati 30 attivisti di estrema destra

Gli attivisti volevano effettuare un blitz dimostrativo durante la diretta del Grande Fratello con fumogeni, volantini e striscioni contro la teoria gender. Fermate 30 persone, tra cui alcuni minorenni

Sventato blitz contro la casa del Grande Fratello: fermati 30 attivisti di estrema destra

Mentre prendeva il via la 14esima edizione del Grande Fratello e la conduttrice storica Alessia Marcuzzi presentava i nuovi concorrenti, nei giardini intorno alla casa galleggiante posizionata sulle rive del Tevere, nei pressi di ponte Regina Margherita, nella zona di San Pietro, si radunavano alcuni militanti di destra con l’intenzione di effettuare un blitz dimostrativo durante la diretta del noto reality show. I loro piani sono però andati in fumo grazie all’intuito della polizia di Stato della questura di Roma, che intorno alle 21.30, durante un pattugliamento della zona, si è accorta, nonostante piovesse a dirotto, di due gruppi di persone che stazionavano proprio nei giardini limitrofi a piazza della Libertà. Sventato il blitz, sono state identificate trenta persone, tra cui anche dei minorenni, e tutti militanti di destra. Da quanto riportato dalle autorità sembra che gli attivisti volessero inscenare una contestazione rivolta al Grande Fratello. Lo dimostra il materiale in loro possesso: fumogeni, volantini e striscioni con su scritto «La casa è una cosa seria, boicotta il Grande Fratello». Sequestrato anche un manifesto di notevoli dimensioni contro la teoria gender che contesta la presenza di un trans tra i partecipanti al reality.

Sventato blitz contro la casa del Grande Fratello: fermati 30 attivisti di estrema destra

«Il tentato blitz alla casa del Grande Fratello è un campanello d’allarme sul pericolo rappresentato da quei gruppi di estrema destra che usano mezzi intimidatori per diffondere omofobia e transfobia». Queste le parole di Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, in riferimento al tentato assalto di giovedì sera. «Il fatto che fra il materiale sequestrato dalla polizia ci fosse anche un manifesto contro quella che viene definita la teoria gender – ha aggiunto – è il segno di quanto possa essere pericolosa la campagna di demonizzazione in atto da parte di vari settori politici verso il mondo gay e trans».

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