Taranto: spari tra la folla in pieno giorno: ucciso un pregiudicato, feriti due passanti

Nel tarantino sparatoria tra la folla durante la mattinata di sabato. Muore un giovane pregiudicato di 32 anni, feriti per colpa di proiettili vaganti due persone. La polizia ferma due fratelli, anche loro pregiudicati

Taranto: spari tra la folla in pieno giorno: ucciso un pregiudicato, feriti due passanti

Conflitto a fuoco in pieno giorno nella periferia di Taranto intorno alle ore 13 di sabato pomeriggio, morto un pregiudicato e feriti due passanti, anche loro pregiudicati. L’agguato è avvenuto in via Lago di Montepulciano, nel rione Salinella, da parte di un paio di persone contro Giuseppe Axo, 32 anni con precedenti penali, che è morto poco dopo l’arrivo al Pronto Soccorso dell’ospedale “S.s. Annunziata” per la gravità delle ferite procurategli. I due assassini hanno sparato una quindicina di proiettili calibro 7,65 sul ragazzo, ma di cui solo 5 andati a segno, colpendo il 32enne al piede, alla gamba, ai fianchi e alla spalla. Le Forze dell’Ordine, hanno indagato e fermato durante la notte di sabato due fratelli, anche loro indagati: Antonio e Francesco Bruno, di 34 e 30 anni. I due sospettati sono stati interrogati a lungo in Questura e sono stati trattenuti per ulteriori accertamenti. Secondo una prima ricostruzione, sembra che il giovane pregiudicato stesse percorrendo la strada periferica a bordo della sua auto, una Lancia Y, quando ha notato l’interruzione della strada causata dagli stessi aggressori tramite un’altra auto, che l’ha costretto a scendere in strada. L’uomo, accorgendosi troppo tardi del pericolo, ha provato a fuggire cercando di seminare i propri esecutori, percorrendo un centinaio di metri prima di cadere sul cemento in un lago di sangue, trafitto da 5 colpi.

Epilogo di una violenta lite dei giorni scorsi
Gli incriminati sono stati ascoltati a lungo in Questura dal procuratore Pietro Argentino e dal pubblico ministero Maurizio Carbone. Se dapprima la Polizia ha ipotizzato che la lite fosse per una contesa di contrabbando di stupefacenti, durante l’interrogatorio dei due indagati, si sono avute molte più risposte: è emerso che Axo aveva litigato più volte e in più occasioni durante l’ultima settimana con i due fratelli, arrivando addirittura alle mani. Nonostante sia palese che il motivo scatenante della strage fossero proprio contrasti tra coetanei, la Polizia prosegue gli accertamenti per assicurarsi che dietro il litigio non ci siano anche attività illecite. L’arma del delitto, una mitraglietta, è stata già recuperata durante la notte e sequestrata. Il Procuratore distrettuale antimafia Cataldo Motta, ha dato le sue considerazioni sull’accaduto: «Episodi come questo mi portano a due considerazioni: La prima è che c’è un’enorme disponibilità di armi. Dall’altra parte dell’Adriatico arriva tanta droga ed è facilissimo procurarsi anche armi pesanti: un kalashnikov costa 8 dollari. La seconda è che la situazione della criminalità organizzata a Taranto è molto fluida. Le nostre recenti operazioni hanno decapitato una cinquantina di esponenti di buon livello dei clan. Il vuoto di potere, con le prime file in carcere, ha scatenato guerre fra piccoli gruppi per la spartizione delle zone. Paradossalmente, quando la criminalità è vigorosa non si spara».

Panico tra la folla, feriti altri due pregiudicati
Nel frattempo, durante la sparatoria di sabato, al fragore dei proiettili era susseguito il panico dei passanti in strada che hanno cercato rifugio nei negozi, nei portoni dei condomini e tra le macchine. Ma tra coloro che cercavano di scappare dalla situazione, ci sono stati due feriti, sebbene non in modo grave: Leonzio Fontana, di 40 anni, ferito al piede, e Tiziano Galileo di 43, ferito alla coscia. Entrambi i feriti hanno precedenti penali e sono residenti in un palazzo nei pressi del luogo dov’è avvenuta la sparatoria: i due uomini sono incappati in due dei 15 proiettili sparati, destinati al ragazzo, ma le loro condizioni sono in via di miglioramento. Tra i confusi e scioccati cittadini tarantini, ora molti sono diretti all’ospedale dove si trova l’unica vittima della sparatoria, in un vero e proprio corteo per dare sostegno ai famigliari. La Polizia continua ad indagare.

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