Torino, 11enne finge tentato rapimento per saltare la scuola. Su Facebook era già allarme

La ragazzina per saltare un’interrogazione si era inventata un finto sequestro, inconsapevole che avrebbe fatto preoccupare non solo i propri genitori ma tutti i cittadini che hanno temuto si aggirasse in zona un maniaco. La notizia è diventata virale sui social network, ingigantendosi eccessivamente, tanto che era stato persino diffuso l’identikit del presunto sospetto

Torino, 11enne finge tentato rapimento per saltare la scuola. Su Facebook era già allarme

Pur di non andare a scuola e saltare le interrogazioni si sa che i ragazzini se ne inventano di ogni, ma quello che ha escogitato una studentessa di Borgaretto, in provincia di Torino, è davvero troppo, tanto che per la sua bravata adesso potrebbe passare dei guai. La ragazzina, 11 anni, di Beinasco, lunedì scorso non è entrata a scuola e una volta ritornata a casa avrebbe raccontato alla madre di essere stata protagonista di una tragica vicenda. «Un uomo ha cercato di farmi salire su una macchina scura», ha raccontato l’11enne. Sarebbe poi riuscita fortunatamente a divincolarsi ed allontanarsi dal malintenzionato perdendo lo zainetto per strada. La madre, terrorizzata da una parte e sollevata dall’altra, perché la figlia ne era uscita sana e salva, è subito corsa in commissariato per sporgere denuncia. Nel frattempo la notizia ha allarmato tutte le mamme facendo il giro del web e lievitando le condivisioni su Facebook. La cosa si è poi ingigantita, tanto che le vittime e gli episodi risulterebbero addirittura moltiplicati. E anche su WhatsApp la notizia ha scatenato il panico e allarmato tutti i genitori della frazione di Beinasco, molti dei quali hanno deciso di non accompagnare a scuola i propri figli col terrore che il ‘maniaco seriale’ potesse rifarsi vivo. Sempre se fosse stato vero! Perché in realtà non esiste nessun maniaco e nessun episodio del genere che ha coinvolto ragazzine a Borgaretto, tantomeno l’11enne che, senza un reale emotivo, aveva scatenato il caos.

La madre ha dovuto quindi ritirare la denuncia informando i carabinieri che la figlia si era inventata tutto: «Non è vero niente. Mia figlia si è inventata questa storia per saltare un’interrogazione per cui non si sentiva preparata», ha confessato la donna in commissariato. Questo spiega il perché le autorità locali, una volta avviate le indagini dopo la falsa segnalazione, non avevano trovato nessuna traccia nelle registrazioni delle telecamere di sorveglianza sulla scena in cui la ragazzina aveva raccontato di essere stata quasi rapita.

Ritirata la denuncia adesso bisognerà far rientrare l’allarme, cosa non proprio semplicissima dal momento che su Facebook e su WhatsApp era stato persino diffuso l’identikit del presunto sospetto (45 anni, robusto, con un tatuaggio sul polso). Molte mamme dopo la notizia non hanno nemmeno mandato i bambini a scuola con il timore che il maniaco si potesse aggirare ancora in zona.

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