Traffico di droga: Genny ‘a Carogna si dà alla latitanza, arrestati due zii

Il capo ultrà del Napoli, appartenente ad un clan camorristico di Forcella, sarebbe fuggito all’estero per non essere arrestato nell’ambito di un’operazione che ha smantellato un traffico di stupefacenti tra Spagna, Napoli e Olanda. Fermati invece due suoi congiunti

Traffico di droga: Genny 'a Carogna si dà alla latitanza, arrestati due zii

In tutto sono quattro le persone fermate dai carabinieri del comando di Castello di Cisterna nell’ambito di un’operazione relativa ad un traffico di stupefacenti tra Napoli, la Spagna e l’Olanda; operazione da cui è sfuggito alla cattura il famigerato capo ultrà del Napoli Calcio Genny ‘a Carogna, al secolo Gennaro De Tommaso di Forcella, che si è dato alla latitanza, probabilmente all’estero. De Tommaso era diventato tristemente famoso un anno fa, poco prima della finale di Coppa Italia, quando, allo Stadio Olimpico di Roma nelle fasi iniziali della partita Napoli – Fiorentina, “gestì” l’ordine pubblico degli ultrà partenopei appena si diffuse la notizia del ferimento di Ciro Esposito, che poi morì in ospedale un mese dopo. Le altre persone arrestate sono Gaetano, Giuseppe (inteso “Peppe l’assassino”) e Rosario De Gaetano, i primi due zii paterni di Genny, rispettivamente di 56, 68 e 33 anni. Sarebbe irreperibile anche un cugino omonimo di Genny; il provvedimento emesso dal gip del tribunale di Napoli è giunto a conclusione di una complessa attività investigativa finalizzata alla disarticolazione di sodalizi criminali operanti a Napoli e provincia.

Il gruppo camorrista importava hashish, marijuana e cocaina verso l’estero – Le indagini hanno permesso di individuare una capillare associazione criminale finalizzata all’importazione sul suolo nazionale di hashish, cocaina e marijuana dalla Spagna e dall’Olanda, collegata a sei gruppi malavitosi dediti allo spaccio al dettaglio sulle piazze di Napoli e provincia; in più, sono stati definiti i ruoli specifici ricoperti da ciascuno degli indagati nell’ambito delle associazioni di appartenenza. Le indagini, iniziate da qualche tempo, hanno permesso di arrestare in flagranza 23 persone e denunciarne altre due. Sono stati inoltre sequestrati, complessivamente, 53 chili di hashish, 164 chili di marijuana e un chilo di cocaina.

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