Turchia, fallito il colpo di Stato: scontri tra polizia, civili e militari, molti i morti

In Turchia è scattato il quinto colpo di Stato da parte dei militari. Interrotte tutte le trasmissioni televisive, Facebook e Twitter. Esplosa emittente televisiva Trt dopo una trasmissione in cui i militari invitavano il popolo a rispettare il coprifuoco. Nella notte scontri tra polizia, civili e militari. Molti i morti, il golpe è stato infine sventato

Turchia, fallito il colpo di Stato: scontri tra polizia, civili e militari, molti i morti

Il tutto è cominciato attorno alle 22:00 di venerdì 15 luglio, quando l’esercito militare turco ha cominciato a porre i propri carri armati attorno al Bosforo, il ponte che collega il Mar Nero al Mare di Marmara, e all’aeroporto internazionale “Ataturk” di Istanbul. In città, mentre iniziavano ad udirsi colpi d’arma da fuoco nelle strade di Ankara, assieme ad elicotteri e jet militari che volavano a quote basse sui cieli della Turchia, il premier turco Binali Yildirim ha informato le testate internazionali di un tentato golpe in corso in Turchia, spiegando: «La Turchia non consentirà mai alcuna iniziativa che interrompa la democrazia. Si tratta di un gruppo interno all’esercito, che si è sollevato», aggiungendo come gli autori del golpe «pagheranno il prezzo più alto» e che «un Paese democratico come la Turchia non permetterà una cosa del genere. Il governo eletto dal popolo resta in carica. Questo governo lascerà solo quando il popolo lo deciderà». Nel frattempo, secondo quanto riportato dai media locali, attorno alle 22:25 il Paese ha bloccato l’accesso ai social network in tutto il territorio: fermi Twitter, Facebook e YouTube. La tv di Stato turca non stava più trasmettendo, ma i militari attorno alle 22:30, hanno fatto irruzione negli studi radiotelevisivi Trt.

«Restaureremo la democrazia»
Sono le 22:37 quando lo Stato maggiore dell’esercito turco ha annunciato sul suo sito di aver conquistato le redini della Turchia: «Le Forze armate turche hanno preso il completo controllo dell’amministrazione del Paese per ristabilire l’ordine costituzionale, i diritti umani e le libertà, lo Stato di diritto e la sicurezza generale che erano stati danneggiati. Tutti gli accordi internazionali rimangono validi. Speriamo che tutte le nostre buone relazioni con i Paesi continuino». L’esercito ha giustificato il proprio golpe spiegando il proprio, il restauro la costituzione: «Con la restaurazione dell’ordine costituzionale, della democrazia, dei diritti umani e delle libertà, garantendo che la legge regni di nuovo nel Paese», dichiarando infine come il presidente turco sia un «traditore» che ha stabilito «un regime autoritario di paura». Infine, hanno concluso dichiarando il coprifuoco e la legge marziale in tutto il Paese. Come riportato da testate locali e internazionali, sembra che il capo di Stato maggiore, fedele al presidente turco Recep Tayyip Erdogan, sia stato preso in ostaggio dai militari golpisti. Attorno alle 23:51 la sede tv di stato “Trt”, viene fatta esplodere, come riportato da “Cnn Turk”.

Presidente Erdogan: «Resistete»
Durante l’assedio alla tv, tutte le forze dell’ordine cittadine sono state convocate in servizio e, sebbene i militari dell’esercito abbiano iniziato a perquisire e disarmare le pattuglie della polizia, gli scontri violenti sono cominciati proprio in piazza Taksim a Istanbul, come riportato da “Al-Jazeera”. Gli scontri, intrapresi attorno alle 0:20 nelle cittadine di Ankara, Smirne e Istanbul, hanno visto polizia, esercito e civili, pro e contro-golpe, in un conflitto a fuoco anche sul ponte Bosforo, dove si sono uditi spari ed elicotteri far fuoco. Intorno alle 23:30, il presidente Erdogan, ha parlato in diretta ad uno smartphone di una giornalista della Cnn Turk, invitando la popolazione a scendere in piazza: «Sono ancora il presidente della Turchia ed il Commander in chief: resistete al colpo di stato nelle piazze e negli aeroporti», ricordando ai capi di stato di dare sostegno in tale momento critico. I civili sono scesi nelle piazze principali ed alcuni sono andati a sostituire i militari nell’aeroporto Ataturk come sostenitori del golpe. Proprio ad Ankara, durante lo scontro, 17 poliziotti sono stati uccisi in sede forze speciali: mentre diversi gruppi di civili hanno continuato a fronteggiarsi in piazza, sostenendo l’azione militare.

La fine del golpe
I Tank, mentre avvenivano scontri tra civili, avrebbero sganciato una bomba attorno al parlamento turco e, poco dopo, anche sul ponte del Bosforo. La notizia è stata diffusa da Cnn Turk che ha trasmesso le immagini delle ambulanze nelle strade e confermando la notizia tramite la confessione di un deputato presente nella struttura al momento dello scoppio. Poco dopo gli scontri, l’esercito ha mostrato un cedimento: un jet militare è andato a schiantarsi con un altro aereo F-16. In seguito sono stati arrestati un colonnello e 3 militari, ed infine l’intelligence turca, attorno all’1:30 ha dichiarato la fine del golpe: il colpo di stato è stato sventato e sono stati arrestati 13 soldati mentre tentavano d’introdursi nel palazzo presidenziale di Erdogan ad Ankara. A pochi minuti dalle 2:00 del mattino si è anche scoperto l’autore del golpe: l’ufficiale Muharrem Kose che era stato rimosso nel marzo scorso dallo Stato maggiore turco.

Preoccupazione in tutto il mondo
Barack Obama e il suo segretario di Stato John Kerry, la cancelliera Angela Merkel e la Nato hanno ammesso il proprio sostegno al Governo Erdogan, eletto democraticamente. Il ministro Gentiloni, durante il golpe, aveva invitato gli italiani residenti in Turchia a rimanere nelle proprie abitazioni e nel caso d’emergenza di mettersi in contatto con l’ambasciata italiana turca. Si tratta del quinto colpo di Stato per la Turchia, dove I militari sono già intervenuti nella vita civile dello stato in altre quattro occasioni: nel 1960, nel 1971, nel 1980 e nel 1998. Per molti anni l’esercito, “guardiani” dello Stato laico creato da Mustafa Kemal Ataturk, hanno rappresentato un vero grattacapo per il presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdogan.

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