Usa, a Boston primo trapianto al mondo di organo genitale maschile su 64enne

Gli era stato amputato l’apparato genitale a causa di un tumore. Dopo quasi 4 anni, ritorna ad avere una vita normale. L’intervento di trapianto dell’organo è durato 15 ore ma è riuscito. L’uomo parla ai giornali senza vergogna e lancia un importante messaggio

Usa, a Boston primo trapianto al mondo di organo genitale maschile su 64enne

Il Signor Manning, di 64 anni, nel 2012 ha un terribile incidente sul lavoro, gli cadono addosso pesanti attrezzature provocandogli gravi lesioni. In quell’occasione, portato d’urgenza all’ospedale, dopo i dovuti controlli, scopre di avere un tumore all’apparato genitale, aggressivo e potenzialmente fatale. I medici sono costretti ad amputargli l’organo. La sua vita da lì cambia totalmente. «Non potevo avere una relazione con nessuno, non potevo certo dire a una donna che avevo subito l’amputazione del pene. Dovevo sedermi per fare pipì, l’intimità per me era un ricordo», ha dichiarato il signor Manning, al New York Times. Finché un giorno decide di chiedere che venga sottoposto ad un trapianto. Si fa mettere in lista, in attesa di un donatore. Dopo 4 anni, ecco che la famiglia di un uomo deceduto, decide di donare l’organo e far tornare la speranza al povero signor Manning. Lo scorso 8 maggio, viene sottoposto all’intervento, durato la bellezza di 15 ore, al Massachusetts General Hospital di Boston, negli Usa. «Siamo cautamente ottimisti, per noi l’intervento è sperimentale», ha specificato il dottor Curtis Cetrulo, capo del team che ha operato. «Se tutto va come abbiamo previsto nel giro di poche settimane il signor Manning dovrebbe tornare ad avere una minzione normale e anche l’attività sessuale in qualche mese dovrebbe essere possibile», ha proseguito.

Il primo trapianto di pene negli Usa
Il trapianto a cui si è sottoposto il signor Manning, risulta essere il primo in assoluto avvenuto negli Usa. Ne era stato effettuato uno in Cina nel 2006, ma terminato con un fallimento e in Sud Africa, nel 2014, dove l’uomo trapiantato è poi diventato padre di un bambino. L’intervento non era facile e nemmeno sicuro. I medici avevano avvertito il signor Manning dei rischi a cui poteva andare incontro. «Non ho rimpianti, non vedo l’ora di tonare al lavoro e spero di poter conoscere ancora l’amore. Mi sento fortunato. I medici non mi avevano fatto alcuna promessa, ma questo era parte dell’accordo», ha precisato il paziente. I medici stanno valutando eventuali altri trapianti che per ora saranno limitati a pazienti con tumore o che hanno subito traumi e non saranno disponibili per transgender. Il costo dell’intervento si aggira tra i 44 mila e i 66 mila euro.

Un messaggio importante
Il signor Manning ha decido di raccontare pubblicamente la sua storia per lanciare un messaggio importante a chi purtroppo lotta per lo stesso problema. Non bisogna vergognarsi e non ci si deve abbattere mai, perché si può tornare ad una vita normale. Purtroppo molti uomini anche giovani tra i 18 e i 20 anni, che hanno riscontrato lo stesso problema si sono addirittura tolti la vita. Il trapianto può essere un vero salvavita come ha dichiarato lo stesso dottor Cetrulo. «I tassi di suicidio tra i giovani veterani che hanno subito gravi danni genitali sono altissimi, sono ragazzi di 18-20 anni che perdono la loro intimità e la speranza di vita sessuale. Per questo il trapianto di pene può essere un vero salvavita», queste le sue parole.

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