Usa, bloccata la legge anti-gay nello Stato del Mississippi: “Incostituzionale”

E’ la decisione di un giudice federale statunitense: la legge in vigore nello Stato del Mississippi, che consente ai cittadini di rifiutarsi di fornire servizi o prodotti alle coppie omosessuali, è incostituzionale. Lo Stato forse farà appello, ma non si è ancora espresso

Usa, bloccata la legge anti-gay nello Stato del Mississippi: "Incostituzionale"

Un giudice federale americano ha bloccato una legge anti-gay in vigore nello Stato del Mississippi, secondo cui i cittadini possono rifiutarsi di fornire servizi o prodotti alle coppie gay se ledono i loro principi morali e religiosi, perchè sarebbe incostituzionale; il giudice si chiama Carlton Reeves ed ha emesso questo verdetto nell’ambito di due azioni legali che chiedono entrambe l’abolizione di tale legge. La normativa, quindi, è stata bloccata poco prima della sua entrata in vigore prevista per il 1 luglio. Il Mississippi non ha ancora commentato la decisione del giudice, anche se quasi sicuramente presenterà appello; secondo Reeves, la legge è anticostituzionale, in quanto lo Stato americano avrebbe fatto pressioni per favorire alcune convinzioni religiose rispetto ad altre. Per il momento, dunque, la legge è bloccata e diverse associazioni si sono schierate dalla parte del giudice Reeves.

Una legge basata troppo sulla repressione
Nel maggio scorso, gli avvocati appartenenti all'”Unione Americana per le Libertà Civili” avevano depositato una causa contro il Mississippi accusandolo di incostituzionalità proprio per la legge in questione, che era già stata approvata e firmata dal governatore Phil Bryant; la legge autorizza i datori di lavoro a decidere se assumere o no individui i cui comportamenti “vanno contro il loro credo religioso”. Secondo chi critica la legge, questa sarebbe una discriminazione bella e buona verso gli orientamenti sessuali; inoltre, interviene anche permettendo di negare il matrimonio a coppie dello stesso sesso oltre a contenere prescrizioni in materia di abbigliamento e sull’uso dei servizi igienici alle persone transgender.

Per il momento, l’unico che ha criticato la decisione del giudice è stato il vicegovernatore del Mississippi, Tate Reeves: «Se questa opinione nega anche soltanto ad un cittadino del Mississippi il suo diritto fondamentale a praticare la propria religione, allora a tutti i cittadini di questo Stato vengono negati i diritti fondamentali sanciti dal Primo Emendamento».

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