Usa, investì e uccise italiana in viaggio di nozze: condannato a 42 anni di carcere

Nathan Louis Campbell dovrà passare in carcere da un minimo di 42 anni fino all’ergastolo. Per lui nessuno sconto di pena perché «non ha mostrato sufficiente pentimento per l’accaduto». Nell’agosto del 2013 aveva investito e ucciso l’italiana Alice Gruppioni, che si trovava in California in viaggio di nozze

Usa, investì e uccise italiana in viaggio di nozze: condannato a 42 anni di carcere

Quarantadue anni di carcere, se non l’ergastolo. È la pena inflitta dai giudici della Superior Court di Los Angeles a Nathan Louis Campbell, il 39enne che il 3 agosto 2013 investì e uccise l’imprenditrice bolognese Alice Gruppioni, che si trovava in California in viaggio di nozze insieme al neomarito Christian Casadei. L’uomo, uno spacciatore, quel maledetto giorno si gettò a tutta velocità con la sua auto contro un gruppo di persone che passeggiavano sul lungomare di Venice Beach, a Los Angeles. Tra loro c’era proprio Alice, 32 anni, colpita in pieno mentre il marito cercava di portarla in salvo dentro a un portone e trascinata per alcuni metri sul cofano dell’auto. Dopo cadde sulla strade sbattendo bruscamente la testa. Per lei inutili i soccorsi, è morta pochi istanti dopo l’impatto tra le braccia dell’amato marito, sposato solo pochi giorni prima, che cercava invano di soccorrerla. Altre 17 persone rimasero ferite nell’incidente. Nathan è stato riconosciuto colpevole di omicidio di secondo grado (preterintenzionale) già nel giugno scorso, ma adesso arriva la decisione del tribunale per aumentare la condanna: passerà in carcere, secondo la legge dello stato californiano, da un minimo di 42 anni fino all’ergastolo. Per lui nessuno sconto di pena anche perché, come si legge dalla sentenza della Corte Suprema di Los Angeles, «non ha mostrato sufficiente pentimento per l’accaduto». L’uomo era stato ritenuto colpevole di altri 17 capi di accusa oltre all’omicidio di Alice, per aver ferito altre persone e per non aver prestato loro soccorso. All’epoca dei fatti sul Los Angeles Times si poteva leggere la versione dell’assassino Nathan Louis Campbell, secondo cui il suo obiettivo era investire un altro trafficante di droga che non gli aveva fornito gli stupefacenti richiesti dopo aver tuttavia intascato il pagamento da parte sua di 35 dollari.

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