Veronica Panarello, tutte le motivazioni della condanna in 194 pagine

In seguito alla condanna, sono emersi dati inquietanti nelle 194 pagine che riportano le motivazioni della condanna di Veronica Panarello. La madre del piccolo Loris insultava il figlio con termini volgari e lo picchiava. Tra le tante motivazioni della condanna, anche il coinvolgimento extraconiugale (poi smentito) con il suocero Andrea Stival

Veronica Panarello, tutte le motivazioni della condanna in 194 pagine

Insultava ed umiliava Loris. Sono questi i dati inquietanti quelli apparsi dalle 194 pagine che riportano le motivazioni della condanna di Veronica Panarello a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio. Secondo quanto riportato dai magistrati, la madre del piccolo Loris, strangolato il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, a Ragusa, avrebbe picchiato il bambino e lo avrebbe insultato pesantemente nei giorni precedenti all’omicidio. A raccontarlo sarebbero stati anche alcuni genitori dei compagni di classe del piccolo: «Ultimamente mio figlio mi ha riferito che Loris gli ha confidato che non stava molto volentieri con la mamma e che non vedeva l’ora che tornasse il papà perché la mamma lo picchiava». Inoltre, tra le testimonianze: «Raccontava ai compagnetti che litigava spesso con la mamma e che gli mancava il papà». Ad avvalorare le tesi anche le testimonianze di alcuni vicini di casa della mamma di Loris. E a questo quadro inquietante si aggiungono i racconti dei vicini di casa della mamma di Loris: «Quasi quotidianamente la signora Panarello era solita proferire parole del tipo ‘testa di c****’ e ‘cog***ne’. Si sentivano rumori di sedie e oggetti sbattere per terra» al punto che, una volta, «un compagnetto del piccolo Loris l’ha definita una pazza».

Le ricerche e il suocero Andrea Stival
Secondo il Gup Andrea Reale, ci potrebbe essere stata un’inversione di ruoli tra la mamma del piccolo Loris e lo stesso bambino. Il piccolo, anzi sarebbe divenuto «quasi un compagno di vita della madre con un compito di sostegno e di riferimento quotidiano». Un’ipotesi che era stata anche presentata dai consulenti di parte di Daniele Scrofani, il legale del padre del piccolo Loris, Davide Stival. Inoltre, sulle stesse motivazioni, sono state rese note le ricerche effettuate dalla donna sui suoi dispositivi elettronici. I risultati sono stati presentati dagli inquirenti ragusani. Tra le ricerche notizie su: «Bimba non si sente bene, la baby sitter la picchia a sangue» oppure «Modica, perde il figlio che ha in grembo, momenti di tensione al maggiore». Queste le ultime ricerche eseguite dalla madre del piccolo, poco prima dell’omicidio.

In aggiunta, emergono dalle motivazioni della sentenza, come Veronica avrebbe avuto un’ossessione per il suocero Andrea Stival. La stessa Veronica avrebbe confessato che il suocero avrebbe avuto un “disturbo urologico” qualche estate fa e, sempre dalle sue dichiarazioni, avrebbe aggiunto che il padre di suo marito fosse stato «sessualmente più dotato». Le dichiarazioni vennero fatte in seguito alla confessione della donna, di una relazione extraconiugale tra suocera e nuora: il tutto venne smentito dalle indagini su Veronica Panarello e sulle ulteriori smentite.

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