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Vicenza: estorce denaro all’ex amante simulando gravidanza e aborto, condannata

E’ accaduto tra le province di Padova e Vicenza; la donna, un’albanese di 48 anni famosa in zona come cantante, aveva architettato il piano per ricattare l’amante, un imprenditore sposato, di oltre 300mila euro. Arrestata nel luglio scorso, ora è stata condannata

Si era inventata non solo una gravidanza, ma anche un periodo di depressione con conseguente aborto e tutto per spillare 300mila euro all’amante più un appartamento a Cornedo (Vicenza); per questo reato è stata condannata a 2 anni e e 4 mesi di reclusione in abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare l’albanese Mirela Qato, 48enne residente a Cereda di Cornedo e famosa in zona per essere la cantante del duo orchestrale “Sergio e Mirella”. La donna era stata arrestata nel luglio scorso per estorsione aggravata ai danni di un anziano imprenditore di Gazzo Padovano, sposato, che aveva intrattenuto una relazione clandestina con lei durata un anno e cominciata con un annuncio per cuori solitari pubblicato sul periodico “Occhio”. L’uomo, 66 anni, sembrava in procinto anche di lasciare la moglie per vivere alla luce del sole la relazione con la bella albanese, per la quale aveva perso la testa, ma poi era tornato sui suoi passi decidendo anche di lasciarla.

Il ricatto e le minacce
La situazione è poi precipitata; la Qato, per vendicarsi, si era inventata prima una gravidanza difficile e poi un periodo di depressione e complicazioni che l’avevano costretta a subire un immaginario aborto. Allora, aveva iniziato a ricattare l’ex amante chiedendogli 300mila di euro come risarcimento danni, ovviamente una richiesta estorsiva e non certo con un regolare processo legale. Addirittura, era arrivata a minacciarlo: «Se non mi dai i soldi, faccio intervenire i miei fratelli, quelli non scherzano; anche i tuoi figli dovranno stare attenti». Ma ovviamente era tutta una bugia, la donna non aveva neppure complici ed ha fatto tutto da sola. Successivamente, è stata arrestata nel luglio scorso quando i carabinieri di Cittadella, allertati dalla vittima che non voleva cedere al ricatto, hanno inscenato uno scambio di denaro tra i due protagonisti della vicenda presentandosi all’appuntamento al posto dell’uomo.

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