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Censis 2015: aumenta in Italia la propensione al risparmio, economia in letargo

Il rapporto Censis per il 2015 sulla situazione sociale italiana descrive un Paese a livello dello “zero virgola”, in letargo e fermo, senza neanche la voglia di rischiare. Comprensibilmente, le famiglie italiane, come già da qualche anno, tendono a risparmiare di più

In Italia, e in tempo di crisi, persiste il risparmio cautelativo tra le famiglie ed è ferma totalmente la propensione al rischio. E’ la fotografia grigia dell’ultimo rapporto Censis per il 2015, che inquadra uno Stivale ancora fermo allo “zero virgola”, in cui l’inflazione e gli investimenti sono bloccati nonostante il Qe della Bce. Come notato dall’istituto diretto da Giuseppe De Rita, il patrimonio finanziario italico ha un valore superiore a 4.000 miliardi (+6,2%, in termini reali tra 2011 e 2015), ma la composizione del portafoglio denota una propensione difensiva: il contante e i depositi bancari sono cresciuti dal 23,6% del 2007 al 30,9% del 2014, mentre le azioni sono scese dal 31,8% al 23,7% e le obbligazioni dal 17,6% al 10,8%. Tra il 2014 e il 2015, la liquidità è salita di 45 miliardi (+6,3%) e di 73 miliardi tra assicurazioni e fondi pensione, mentre le azioni e partecipazioni si sono ridotte di 10 miliardi (-1,2%). Le quote di fondi comuni sono impennate del +32,8% in un anno a 108 miliardi in più, un dato che dimostra l’allentamento dell’ansia sulla liquidità, ma che non riporta alla fiduciosa assunzione del rischio individuale.

Il risparmio è un’ancora di salvezza, ma aumentano gli investimenti sulle case – Risparmiare sembra essere diventata l’unica scialuppa di salvataggio delle famiglie italiane, con 3,1 milioni di nuclei familiari che l’anno scorso hanno dovuto usare i risparmi per affrontare gli svarioni tra reddito e spese mensili; ma paradossalmente, l’investimento sulle case ricomincia ad attrarre risorse. Nell’ultimo anno, si è verificato un boom nelle richieste di mutui, mentre le compravendite di abitazioni nel secondo trimestre 2015 sono cresciute del 6,6% su anno. Sono stati 560.000 gli italiani che hanno dichiarato di gestire una struttura ricettiva per turisti, come bed & breakfast o case vacanza, generando un fatturato di oltre 6 miliardi, in buona parte sommerso. Infine, ben il 55,3% degli italiani vuole il taglio delle tasse, anche se questo dovesse significare una riduzione dei servizi pubblici.

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