Autonomia differenziata, Fontana allontana le polemiche: chiara risposta alla sinistra

In merito al risultato positivo per quanto riguarda l’autonomia differenziata il governatore Attilio Fontana ne ha parlato al “QN” 

Una giornata storica quella che si è verificata ieri, martedì 23 gennaio, al Senato. E’ arrivato il tanto ed atteso “sì” per quanto riguarda l’approvazione dell’autonomia differenziata. Un risultato che soddisfa non solo il governo, ma soprattutto il centrodestra. In primis l’attuale governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Quest’ultimo ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al “Quotidiano Nazionale” in cui ha espresso il proprio pensiero a riguardo. Lanciando anche una frecciatina al centrosinistra.

Intervista al 'Quotidiano Nazionale'
Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana (Ansa Foto) L’Italianews.it

Nel corso della stessa ci ha tenuto a ribadire che il Senato non ha approvato una nuova riforma, ma ha dato il suo definitivo “ok” per quanto riguarda l’applicazione della stessa riforma che fu approvata dal governo di centrosinistra. Ovviamente non sono mancati i ringraziamenti nei confronti di Roberto Calderoli ed al compianto Roberto Maroni (deceduto lo scorso anno). Ringraziamenti che sono arrivati anche per il suo collega del Veneto, Luca Zaia.

Autonomia differenziata, Fontana: “Altro che Paese spaccato…”

In merito alla questione referendum ha voluto rispondere al centrosinistra che starebbero pensando di attuarne uno abrogativo. Allo stesso tempo Zaia ci ha tenuto a precisare che bisogna prima approvare l’iter di approvazione dell’autonomia differenziata, poi se ne potrà anche discutere più in avanti. Allo stesso tempo, ci tiene a precisare, di non essere assolutamente preoccupato per quanto riguarda una possibile consultazione.

Intervista al 'Quotidiano Nazionale'
Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana (Ansa Foto) L’Italianews.it

Nel corso della stessa intervista ha voluto “provocare”, in qualche modo, il centrosinistra affermando che il loro atteggiamento è al limite del “contraddittorio“. Ovvero: “E’ contro l’applicazione di una riforma che stesso loro hanno avviato“. Sul decentramento è stato fin troppo chiaro: “Non si fa altro che delegare alle Regioni che lo vorranno alcune funzioni ora di competenza dello Stato trasferendo alle Regioni le stesse risorse oggi impiegate dallo Stato per assolvere questo tipo di funzioni”.

Non tema assolutamente che questo tipo di scelta possa andare a spaccare definitivamente il Paese. Anzi, la vede come un qualcosa di più efficiente e che può far raggiungere dei risultati molto importanti. Anche perché è convinto che le Regioni, in particolar modo la sua, possano fare molto meglio rispetto allo Stato. Soprattutto in ambito economico (spendendo di meno).

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