Autonomia, Villone contro il governo: “Ecco cosa devono fare le Regioni”

Il costituzionalista Massimo Villone si scaglia contro il governo in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ andando a criticare in modo molto duro l’autonomia.

Se c’è una persona che non è assolutamente d’accordo con l’autonomia è Massimo Villone. Il costituzionalista si è scagliato in modo contro duro sul provvedimento in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. Critiche all’esecutivo e, soprattutto, un consiglio alle Regioni su come comportarsi per cercare di combattere questo provvedimento.

Villone Il Fatto Quotidiano intervista
Villone si scaglia contro l’autonomia – litalianews.it – Foto Ansa

Villone in questa intervista consiglia le Regioni di andare alla Consulta per fermare la norma e poi magari chiedere un referendum per sapere il pensiero dei cittadini. Il costituzionalista, inoltre, sottolinea che c’è bisogno di “un resistenza popolare contro questa legge. Bisogna spiegare i danni agli italiani”.

Villone dichiara ‘guerra’ al governo

Villone Il Fatto Quotidiano intervista
Villone dichiara guerra al governo – litalianews.it – Foto Ansa

Il costituzionalista Villone è pronto a scendere in campo contro il governo. L’esperto in un’intervista a Il Fatto Quotidiano ha confermato che ci vuole una vera e propria resistenza popolare per portare l’esecutivo a fermarsi contro questa legge. Ma il tutto non è assolutamente finito qui.

Villone, infatti, ha annunciato di voler rompere “le scatole su tutto e il più possibile anche sul premierato, che è un altro disegno scellerato che rischi di mandarci a sbattere“. Insomma, una vera e propria battaglia che il costituzionalista ha intenzione di iniziare già nelle prossime settimane.

Il governo non si ferma sull’autonomia

Villone Il Fatto Quotidiano intervista
Le parole di Villone non fermano il governo – litalianews.it – Foto Ansa

Il governo, comunque, non ha nessuna intenzione di fermarsi sull’autonomia. Per il momento non sono previsti passi indietro da parte dell’esecutivo sul provvedimento e si attende il passaggio alla Camera per far diventare il tutto legge. Naturalmente, come ammesso dal ministro Calderoli, la partita non è assolutamente chiusa e non possiamo escludere delle modifiche in questo senso.

La strada è ancora lunga e per questo motivo non possiamo escludere delle sorprese. Ma non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro da parte del governo su questo tema.

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