Era stata ricoverata il 30 dicembre con febbre alta e gastroenterite e solo la mattina seguente i medici dell’Ospedale Civile di Brescia si sono resi conto che si era aggravata, procedendo con il cesareo. Ma per Giovanna Lazzari e la sua bimba non c’è stato nulla da fare. Aperta inchiesta sul caso: la magistratura vuole capire se il decesso possa essere imputato o meno a un caso di malasanità
Era all’ottavo mese di gravidanza e avrebbe dovuto partorire tra poche settimane, ma qualcosa è andato storto ed è morta assieme alla bimba che aveva in grembo. Il dramma si è consumato giovedì 31 dicembre all’Ospedale Civile di Brescia. Lei era Giovanna Lazzari, 30 anni, residente a Rezzato, in provincia di Brescia, già madre di due bambini, di un anno e mezzo e quattro anni. La donna era arrivata il giorno prima all’ospedale, con febbre altissima, ed è stata immediatamente ricoverata in gravi condizioni. I medici hanno subito ipotizzato si trattasse di una gastroenterite, ma dopo averla monitorata per tutta la notte, si sono resi conto che si era ulteriormente aggravata, e hanno deciso di intervenire subito procedendo con parto cesareo. Purtroppo la sua bambina era già morta, e Giovanna è stata trasferita nel reparto di Rianimazione. Ma anche lei non è riuscita a sopravvivere, raggiungendo subito la sua figlioletta. Secondo la prima ipotesi Giovanna sarebbe morta per una grave emorragia dovuta ad un distacco totale della placenta. La procura di Brescia vuole vederci chiaro e capire cosa abbia portato alla morte di mamma e figlia, aprendo un’inchiesta sul caso e disponendo l’autopsia sui loro corpi.
«Giovanna si era lamentata della scarsa attenzione che le era stata rivolta» – Il marito di Giovanna, Roberto Coppini, 35 anni, ha rivelato nel corso di un’intervista di aver ricevuto un sms dalla moglie il giorno del ricovero, in cui si lamentava della scarsa attenzione che le aveva rivolto il personale medico. Adesso la magistratura vorrà capire con certezza se il decesso di Giovanna e della bimba possa essere imputato o meno a un caso di malasanità. A difendere i medici dell’Ospedale Civile è Ezio Belleri, direttore generale dell’Asst di Brescia: «La donna è stata tenuta sotto osservazione 24 ore su 24 e faremo tutte le verifiche del caso. Giovanna e la sua famiglia hanno la piena solidarietà del personale dell’Ospedale Civile. Nei prossimi giorni faremo una valutazione attenta di tutti i passaggi effettuati, dall’arrivo in pronto soccorso della paziente fino alle gravissime complicazioni che hanno portato al decesso».
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