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Cinema, morto il regista Curtis Hanson: autore di “8 Mile” e “Le regole del gioco”

Il cinema piange un altro artista scomparso in questo triste 2016: si è spento a 71 anni il regista Curtis Hanson, autore di pellicole di successo come “L.A. Confidential”, “8 Mile” e “Il fiume della paura”. Nel 1997 aveva anche vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura

In questo triste 2016, che ha visto la dipartita di troppe celebrità del mondo dello spettacolo, dobbiamo purtroppo annunciare la morte del regista americano Curtis Hanson; il film maker si è spento a 71 anni a Los Angeles. Regista e sceneggiatore abile e versatile, Hanson aveva iniziato come fotografo, scrittore e redattore di riviste per il cinema; aveva poi trovato lavoro nel mondo hollywoodiano già negli anni settanta cominciando a lavorare come regista. Il suo primo film ad attirare l’attenzione è però del 1992, “La mano sulla culla”, con Rebecca de Mornay, Annabella Sciorra e Julianne Moore; nel 1994 dirige poi “River Wild – Il fiume della paura” con Meryl Streep e un diabolico Kevin Bacon. La consacrazione autoriale arriva nel 1997 con il thriller “L.A. Confidential”: tratto dal romanzo di James Ellroy, il film vinse due Oscar, miglior sceneggiatura non originale e migliore attrice non protagonista (Kim Basinger), e lanciò anche tre futuri attoroni come Russell Crowe, Guy Pearce e Kevin Spacey.

Gli altri film e il ritiro
Nel 2002 ecco un altro Oscar (migliore canzone) per il suo film “8 Mile”, successone che racconta il mondo urbano del rap, interpretato da Eminem; nel 2005 dirige l’interessante “In her shoes – Se fossi lei” con Cameron Diaz, Shirley MacLane e Toni Collette, mentre del 2007 è “Le regole del gioco” con Eric Bana e Drew Barrymore. Nel 2011 si era ufficialmente ritirato dopo che gli era stato diagnosticato il morbo di Alzheimer. In tanti del mondo della cinematografia hanno voluto affettuosamente ricordare il regista sui social; il tweet più commovente è stato di Russell Crowe, che a Hanson doveva moltissimo: «RIP Curtis Hanson. Grazie per aver creduto in me e tenuto duro; hai trasformato il mio lavoro in una vera carriera. Amore e rispetto, amico mio».

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