Chiniary, la moglie di Emmanuel Chidi Nnamdi, ucciso in pieno centro a Fermo, fa marcia indietro. «Ho difficoltà con la lingua italiana e quando ho dato le due precedenti versioni ero sotto choc, è stato mio marito ad aggredire per primo», ha dichiarato la donna
Aveva sempre sostenuto che ad aggredire per primo fosse stato l’ultrà. «Emmanuel è stato aggredito. Non appena si è liberato dalla stretta si è allontanato. Intanto l’uomo bianco ha afferrato un segnale stradale e con tale arnese ha colpito mio marito all’altezza della testa, allo stesso tempo gli dava calci alle gambe, finché Emmanuel è caduto all’indietro», ha sempre dichiarato Chiniary, la moglie del nigeriano ucciso a Fermo, nei suoi interrogatori. La sua versione è sempre stata questa. Ma, è sempre lei che, a distanza di giorni, la smentisce. Nell’ultimo interrogatorio spiega di avere problemi con la lingua italiana e sotto choc ha sbagliato ad esprimersi. «Ho difficoltà con la lingua italiana e quando ho dato le due precedenti versioni ero sotto choc, è stato mio marito ad aggredire per primo», ha spiegato ai magistrati che la stavano interrogando per l’ennesima volta. Mancini, l’ultrà di Fermo, non ha mai negato di aver rivolto insulti razzisti a Chinyere e alla vittima. Parole pesanti che hanno scatenato la reazione di Emmanuel. Continua però a dire di averlo fatto perché, convinto che il nigeriano con la moglie stessero tentando di rubare un’auto.
Testimonianze importanti che fanno tacere Chiniary
Sei testimoni oculari il giorno della morte di Emmanuel Chidi Nnamdi. Testimonianze che fanno tacere Chiniary la vedova del nigeriano. «Ho visto Emmanuel afferrare il cartello stradale con base circolare di ferro e scaraventarlo contro Mancini colpendolo e facendolo cadere a terra», ha dichiarato uno dei testimoni. «Mentre Mancini era a terra, l’uomo di colore cercava di colpirlo con i piedi mentre la donna tentava anch’ella di aggredirlo con una scarpa in mano», prosegue. «Ho visto l’uomo di colore che indirizzava all’altro calci e manate in faccia e la donna lo aiutava con la scarpa. Poi ho visto l’uomo dalla carnagione bianca colpire con un pugno l’uomo di colore che cadeva a terra e sbatteva la testa», ha aggiunto. Una testimonianza assolutamente in linea con le altre cinque. Sei identiche versioni. Da sottolineare che i testimoni non si conoscono tra loro e non hanno mai comunicato. Adesso la vedova è accusata di falsa testimonianza.
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