Smascherati 20 dipendenti dell’amministrazione comunale di Foggia: timbravano a turno il tesserino dei colleghi assenti per garantire la loro presenza a lavoro. Tredici di loro sono sottoposti agli arresti domiciliari, mentre gli altri alla sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici per il reato di truffa ai danni dello Stato
Timbravano, a turno, il proprio tesserino e quelli dei colleghi, fino a dieci alla volta, in modo che tutti risultavano regolarmente presenti a lavoro quando in realtà erano assenti. Un sistema abbastanza collaudato al Comune di Foggia, interrotto per fortuna lunedì 9 maggio dai carabinieri del comando provinciale di Foggia che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 dipendenti dell’amministrazione comunale. Tredici di questi furbetti del cartellino si trovano adesso agli arresti domiciliari, mentre gli altri sette sono sottoposti alla misura interdittiva consistente nella sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici, per il reato di truffa ai danni dello Stato. Arrestato anche un dirigente del Comune. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Foggia su richiesta della procura al termine delle indagini dei militari dell’Arma svolte a partire dai primi mesi del 2015 con lo scopo di contrastare il fenomeno dell’assenteismo presso gli uffici comunali di Foggia. Dall’inchiesta è emerso che ogni indagato timbrava a turno i badge dei colleghi, anche fino ad una decina contemporaneamente, per garantire la loro presenza al lavoro, quando in realtà erano assenti. Ad incastrare i 20 furbetti del cartellino un video, in possesso dei carabinieri, che riprende uno dei dipendenti che dopo essersi accorto di una nuova telecamera di videosorveglianza installata, cerca di disattivarla con una scopa. I dettagli del blitz del carabinieri del comando provinciale di Foggia saranno resi noti in giornata in una conferenza stampa.
Maxi operazione nel comune di Sanremo
Simile la vicenda scoperta nell’ottobre scorso nel comune di Sanremo che, al termine di una maxi operazione della Guardia di Finanza condotta su richiesta della locale procura, portò all’iscrizione di 195 persone nel registro degli indagati, tutti accusati, a vario titolo, per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico in relazione a casi di assenteismo e indebito utilizzo del cartellino identificativo.
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