Un kamikaze con addosso dell’esplosivo si è fatto esplodere ieri mattina in piazza Sultanahmet, in pieno centro storico di Istanbul; l’esplosione ha causato 11 morti, di cui 9 turisti tedeschi e 2 sudcoreani. Non risulterebbero coinvolti italiani
Un terribile attentato kamikaze ieri mattina a Istanbul ha causato la morte di 11 turisti stranieri; e proprio i turisti erano l’obiettivo del terrorista. L’uomo si è fatto esplodere attorno alle 10.18 (le 9.18 in Italia) in piazza Sultanahmet, nel cuore del centro storico di Istanbul, in quel momento brulicante di visitatori di ogni nazionalità. Il bilancio è stato di 11 morti, 9 tedeschi e due sudcoreani, e 15 feriti, tra cui due che versano in gravi condizioni; da subito, il governo turco ha indicato il terrorismo come causa dell’esplosione e lo stesso Erdogan aveva affermato come l’attentatore kamikaze fosse di origini siriane. Invece, è poi giunta la smentita: il nome dell’uomo è Nadil Fadli, saudita, arrivato in Turchia dalla Siria. Nove vittime dell’attentato, come è stato confermato, sono invece di origine tedesca e la notizia della loro morte è stata diffusa in Germania dalla stessa cancelliera Angela Merkel, informata al telefono dal governo turco. Le altre due vittime sono sudcoreani, anche loro turisti.
L’Isis ha rivendicato l’attentato
Nel pomeriggio, il Califfato nero ha rivendicato l’attentato, come notificato dall’agenzia di stampa turca Anadolu e poi rilanciato da altri media arabi; secondo il quotidiano egiziano “Al Youm7”, la sigla usata dall’Isis è “La provincia di Istanbul” dello Stato Islamico. Tra i feriti vi sarebbero sei tedeschi, un norvegese e un peruviano; la piazza Sultanahmet è il principale punto turistico della città turca del Bosforo. L’esplosione è stata udita in mezza Istanbul, mentre subito dopo sono arrivate decine di ambulanze ed anche la polizia che ha isolato la zona; è stato convocato subito un gabinetto d’emergenza, al quale hanno preso parte il ministro dell’Interno Efkan Ala e il numero uno dell’Intelligence turca Hakan Fida, tra gli altri. La Farnesina sta verificando se vi sono coinvolti anche italiani nell’esplosione, ma per fortuna al momento non ne risulterebbero. Il consolato italiano è in contatto costante con l’unità di crisi.
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