Livolsi e l’aneddoto su Berlusconi: “Gli dissi che ero contrario…”

Ubaldo Livolsi ha rilasciato una intervista al quotidiano “La Stampa” in cui ha rivelato vari aneddoti che vedono come protagonista Silvio Berlusconi 

Anche Ubaldo Livolsi si aggiunge nella particolare lista delle persone che non volevano affatto una cosa: ovvero che Silvio Berlusconi scendesse in campo nel mondo della politica. Nel settore del marketing e con Mediaset stava già costruendo un impero in quegli anni ’90. Non voleva assolutamente fermarsi ed ha deciso di proseguire su questa strada che lo ha portato a fondare “Forza Italia” e farlo diventare presidente del Consiglio. Al quotidiano “La Stampa” ha rivelato alcune curiosità sconosciute fino ad ora.

Intervista a 'La Stampa'
Ubaldo Livolsi (Ansa Foto) L’Italianews.it

Anche Fedele Confalonieri e Gianni Letta non erano d’accordo a questa sua decisione, ma oramai era troppo tardi. All’epoca dei fatti Livolsi era il manager della Fininvest. Insomma, temeva che la sua discesa potesse risultare un vero e proprio scivolone. Ed alla fine sappiamo tutti come è andata. “La sua grande intelligenza fu quella di vincere. Era un uomo di successo. Dava una risposta a esigenze che c’erano nel Paese“.

Livolsi sui figli di Berlusconi: “Non li ci vedo in politica”

Con la sua avventura in politica potevano presentarsi delle preoccupazioni per le sue “creature” come Mediaset e Fininvest, ma non è successo nulla del genere. Anzi, con la quotazione di entrambe le aziende venne anche azzerato il debito. Lo stesso Livolsi ci tiene a smentire il fatto che la politica abbia aiutato, in qualche modo, le imprese di Berlusconi. Alla domanda se avesse vinto la sinistra e, di conseguenza, se Mediaset fosse ancora presente non ha esitato a rispondere.

Intervista a 'La Stampa'
Silvio Berlusconi e Ubaldo Livolsi (Ansa Foto) L’Italianews.it

Nessuno può dirlo. Di solito chi sale al governo tende ad aiutare le aziende ed a farle diventare grandi a livello internazionale. Non credo che qualcuno avrebbe distrutto Mediaset“. Quando era impegnato in politica, però, non è mai intervenuto per seguire le sue aziende. Soprattutto quando c’era lo stesso Livolsi. Anzi, sia quest’ultimo che Confalonieri lo convincevano spesso a quotare le sue aziende in borsa.

In conclusione ci tiene a precisare di non vedere bene i figli Marina e Pier Silvio in ambito della politica, ma che continuino per la loro strada. Il suo augurio è che possano emergere delle persone valorose che possano portare avanti le sue idee ed i suoi frutti.

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