La donna avrebbe fatto nuove ammissioni nel corso dell’udienza preliminare avvenuta ieri: «Mio suocero abusava di Loris, aveva attenzioni particolari anche per l’altro mio figlio, Diego. Mi concedevo a lui per proteggere i miei figli»
Veronica Panarello si è lanciata in una nuova versione, l’ennesima, riguardo all’omicidio del figlioletto Loris Stival; la donna lo ha fatto nel corso dell’udienza preliminare davanti ai periti nominati dal giudice e ancora una volta ha accusato il suocero, Andrea Stival. «Non lo voglio più coprire, io so chi è il mostro che ha ucciso il mio bambino. Quel giorno sono uscita per buttare la spazzatura e quando sono tornata a casa mio figlio era già morto, con i pantaloni abbassati e senza più le mutandine; è stato strangolato con un filo elettrico e non con delle fascette». Ieri mattina, insieme alla donna, c’era anche il suo legale Francesco Villardita davanti ai periti nel parlatorio del carcere di Catania; la Panarello, 27 anni, ha continuato ad accusare il suocero parlando di alcune sue strane “attenzioni particolari” non solo verso Loris, ma anche l’altro suo figlio, Diego, arrivando ad affermare di essersi concessa a Stival per proteggere i suoi bambini.
Loris caricato in macchina dal nonno
Questa sarebbe l’ennesima versione della storia con cui la donna accusa il suocero: prima suo amante, poi assassino del nipote, adesso anche pedofilo stupratore di Loris. E’ ovviamente tutto da verificare (Andrea Stival si continua a proclamare innocente, anche la procura di Ragusa ha deciso di indagarlo come atto dovuto dopo le accuse della nuora), ma sono parole che fanno discutere. Ci sono poi ulteriori dichiarazioni rese da Veronica e trasmesse da “Mattino 5”, in cui parla di altri particolari di quella mattina in cui fu ammazzato il bambino: «Loris me lo hanno messo in macchina, Andrea Stival mi disse di farmi trovare al canalone, ero da sola in vettura e, quando arrivai, lui era lì. Da sei mesi avevo rapporti sessuali con mio suocero, anche quando i miei bambini erano in casa. Non ero consenziente, ma questo era il patto». Il nonno negli ultimi giorni era stato ospite anche a “Porta a porta”, dove aveva ancora respinto le accuse: «Con Loris se n’è andata via una parte di me, gli volevo un bene dell’anima» aveva detto.
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