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Mattarella: “E’ bene insegnare l’italiano agli immigrati. La conoscenza abbatte i muri”

Il presidente della Repubblica, intervenuto al Museo Diocesano di Milano, ha chiesto un maggiore impegno nel promuovere e assicurare la conoscenza della nostra lingua agli immigrati che si insediano nel nostro Paese: «La conoscenza abbatte i muri e previene la formazione di ghetti culturali e linguistici»

«Nel mondo vi è un forte desiderio di Italia. Lo ha dimostrato Expo, una scommessa riuscita malgrado tante iniziali perplessità. La percezione che si ha dell’Italia all’estero è migliore di quella che avvertiamo noi italiani». Lo ha detto Sergio Mattarella durante un suo intervento al Museo Diocesano di Milano, dove si è celebrato l’82esimo convegno internazionale della società Dante Alighieri, appuntamento biennale della società nata nel 1889 per tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo. «Siamo a Milano, luogo di Expo. Pensiamo solo a quanto nel settore agroalimentare l’Italia ha dato e continuerà a dare», ha detto Mattarella. «La migliore risposta al ‘fast food’ e ‘al cibo uniforme’ – ha esemplificato – è stata la creazione di ‘Slow Food’ a dimostrazione che il genio e la creatività sono risposta efficace al rischio di omologazione». «Il desiderio di Italia è nella parte alta della classifica dei desideri mondiali, e i tempi che ci aspettano sono carichi di sfide e prospettive, il vento della globalizzazione soffia con forza crescente, e non saranno muri e barriere a fermarlo», ha aggiunto il presidente della Repubblica. E affrontando la tematica principale del congresso ha dichiarato: «Credo che dovremmo essere più impegnati nel promuovere e assicurare la conoscenza della nostra lingua agli immigrati che si insediano nel nostro Paese». E sì, perché l’Italia, passando da Paese di emigrazione, a Paese di transito ed immigrazione, può essere, grazie alla sua lingua e alla sua cultura, «un veicolo di integrazione tra i cittadini e le comunità di immigrati che si sono insediate nei nostri territori».

«Serve maggiore integrazione tra italiani e migrant
Per il Capo di Stato la conoscenza abbatte i muri e previene la formazione di ghetti culturali e linguistici, un problema effettivamente molto diffuso oggi e che può essere risolto anche grazie ad una maggiore integrazione tra italiani e migranti. «Inoltre il confronto con le risorse impiegate da altri Paesi europei per promuovere la propria lingua fa capire quanto sarebbe necessario un impegno finanziario maggiore da parte dello Stato», ha spiegato Mattarella, aggiungendo che «non si tratta solo di una questione di fondi, ma servono soprattutto idee, entusiasmo e proposte».

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