Mondiali 2018: gli avversari del Perù hanno chiesto alla FIFA di annullare la squalifica di Guerrero

La sua squalifica doveva inizialmente essere valida fino a maggio, ma da qualche giorno sono arrivate delle brutte notizie per il giocatore del Perù, Paolo Guerrero

Mondiali 2018: gli avversari del Perù hanno chiesto alla FIFA di annullare la squalifica di Guerrero

Continua l’epopea di Paolo Guerrero, il capitano del Perù che ha saputo di recente di non poter partecipare ai Mondiali 2018. Il calciatore era infatti stato sospeso per 6 mesi dopo che, nel corso di un test antidoping, è risultato positivo alla cocaina. La sua squalifica, quindi, doveva inizialmente essere valida fino a maggio, ma da qualche giorno sono arrivate delle brutte notizie. Il Tas ha infatti accolto il ricorso della Wada che chiedeva l’estensione della squalifica di altri 8 mesi e, quindi, l’esclusione del capitano dai Mondiali di Russia. Una brutta storia, soprattutto se consideriamo il fatto che Guerrero non avrebbe assunto cocaina di sua spontanea iniziativa. Sembra, infatti, che il capitano del Perù abbia bevuto un the contaminato, assolutamente ignaro che nella bevanda fossero presenti piccole quantità di cocaina! L’iniziativa degli avversari, però, ha lasciato tutti senza parole.

La petizione degli avversari
Quando hanno saputo del prolungamento della squalifica per Carlo Guerrero, gli avversari si sono detti contrariati per la decisione presa dal Tas e hanno ben pensato di firmare una petizione da inviare direttamente alla FIFA. L’iniziativa è stata promossa dai capitani di Francia, Danimarca e Australia, rispettivamente Hugo Lloris, Simon Kjaer e Mile Jedinak, ossia delle squadre del girone C, che dovranno scontrarsi proprio contro il Perù. La petizione è ora nelle mani dei vertici FIFA, che dovranno prendere una decisione e scegliere se accoglierla oppure rifiutarla. Senza dubbio, però, si tratta di un gesto di grande valore, che mette in luce la grande sportività di questi calciatori e delle squadre che sono chiamati a rappresentare.

L’ultimo mondiale per Guerrero
Paolo Guerrero è rimasto ovviamente molto colpito dalla decisione presa dal Tas, che ha accolto la richiesta di prolungamento dell’espulsione proprio in un momento così delicato e importante per la nazionale peruviana. La rabbia e la delusione del capitano del Perù sono più che comprensibili, soprattutto se pensiamo che Guerrero ha ormai 34 anni e la sua carriera non sarà ancora lunga. Questa potrebbe essere la sua ultima possibilità di partecipare ai Mondiali di calcio e potrebbe capitanare una squadra come il Perù che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Sarebbe quindi un grande peccato se Paolo Guerrero non potesse partecipare a questi Mondiali di Russia, oltretutto per un fraintendimento, più che per una sua effettiva colpa. Ci riesce difficile non credere alle sue parole. Non possiamo pensare che un calciatore professionista, arrivato a questi livelli, assuma cocaina senza pensare alle possibili conseguenze delle sue azioni e ai controlli antidoping, che ormai sono la normalità nel mondo sportivo. Noi preferiamo appoggiare la sua tesi e credere nella sua innocenza. Bisogna però vedere cosa ne pensa la FIFA: adesso è tutto nelle sue mani.

Per il momento, possiamo solo apprezzare il gesto compiuto dalle squadre avversarie che si sono dimostrate sportive e leali. Ora non ci rimane che attendere e sperare che il buonsenso abbia la meglio almeno in questa circostanza.

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