Non accettano l’omosessualità del figlio, la decisione del giudice sui genitori

Non accettavano l’omosessualità del loro figlio, tanto è vero che i suoi genitori hanno fatto di tutto per farlo diventare “maschio”: arriva la decisione da parte del giudice 

Il fatto che il loro figlio fosse gay era un qualcosa di veramente “orribile” che facevano fatica ad accettare. Tanto è vero che lo hanno fatto passare le pene dell’inferno. Fino ad arrivare al punto di farlo diventare “maschio” e, di conseguenza, fargli cambiare l‘orientamento sessuale. Ovviamente senza riuscirci. Non è finita qui visto che il loro obiettivo era quello di umiliarlo davanti a tutta la famiglia, mandarlo dallo psicologo e addirittura forzandolo ad avere un rapporto sessuale con una donna.

Genitori del ragazzo condannati
Non accettavano l’omosessualità del figlio (Pixabay Foto) L’Italianews.it

Una vicenda (del 2020) che arriva direttamente da Torino e che lascia tutti inevitabilmente senza parole. Troppo per il ragazzo che, con forza e coraggio, ha denunciato la sua famiglia ed ha ottenuto l’allontanamento dal padre e dalla madre. Nelle ultime ore la notizia che i genitori hanno deciso di patteggiare. La condanna, nei confronti dell’uomo e della donna, è arrivata puntualmente dal giudice.

Torino, non accettano che il loro figlio sia gay: genitori condannati

Come annunciato in precedenza bisogna tornare in dietro di qualche anno. Precisamente nell’agosto del 2020 quando il padre del ragazzo va su tutte le furie dopo aver letto alcune dichiarazioni intime da parte del figlio su un diario segreto. Il tutto avvenuto senza alcun tipo di autorizzazione né altro. Da quel momento in poi la vita del ragazzo era completamente cambiata. In negativo. Il padre non si arrendeva al fatto che suo figlio fosse omosessuale ed ha “studiato” varie tecniche per fargli cambiare idea.

Genitori del ragazzo condannati
Non accettavano l’omosessualità del figlio (Pixabay Foto) L’Italianews.it

Prima con divieti (evitare di farsi la barba per essere più virile) e punizioni (correre nella notte come fanno i militari). Tra queste anche quelle di abbassarsi i pantaloni per mostrare i propri genitali e di leggere, ad alta voce, pagine del suo diario in cui affermava di essere gay e di raccontare aneddoti intimi. Il padre, inoltre, si era assicurato le sue credenziali dei social network per “controllare” il figlio.

Addirittura si era recato da uno psicologo per “curare” il figlio. Il professionista, però, ha deciso di rifiutare l’impegno rivelandogli che l’omosessualità non è considerata una malattia. Finita qui? Neanche per sogno visto che nel gennaio del 2021 aveva lanciato un ultimatum al ragazzo: o sarebbe andato a letto con una ragazza (dimostrando di non essere omosessuale) oppure ne avrebbe pagato le conseguenze.

Troppo per il ragazzo che ha deciso di confidarsi sì con uno psicologo, ma quello della scuola. Quest’ultimo ha subito lanciato l’allarme avvertendo le autorità. Dopo poco è scattato il processo per i genitori che sono stati accusati di maltrattamenti. Il ragazzo (a breve maggiorenne) è stato allontanato dalla sua famiglia. Il padre e la madre hanno deciso di patteggiare: due anni per l’uomo ed un anno e 4 mesi per la donna. Dovranno effettuare un programma di recupero: nel caso in cui il risultato dovesse essere positivo allora potranno avere la condizionale.

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