Novità Euribor: dal 2021 l’indice potrebbe andare in pensione

Non sarà facile riuscire a trovare un indice che sia in grado di soddisfare contemporaneamente tutti i tre requisiti, anche in considerazione del fatto che all’Euribor è legato qualcosa come 180mila miliardi di euro

Novità Euribor: dal 2021 l'indice potrebbe andare in pensione

Una grande novità potrebbe arrivare sul mondo dei mutui: l’Euribor potrebbe cambiare volto, una volta per tutte. Presso lo European Money Market Institute (Emmi) è in fase di lavorazione il cambio di questo indice, che, negli obiettivi degli esperti, dovrebbe essere più affidabile, più volatile ma senza esagerare, più ancora alla realtà dei fatti. Ma cosa sta accadendo? Che novità di aspettano. Ce ne parlano gli esperti del sito web euribor3mesi.com. L’Euribor deve essere mandato in pensione. Certo, non è facile riuscire a trovare un indice che sia in grado di soddisfare contemporaneamente tutti i tre requisiti, anche in considerazione del fatto che all’Euribor è legato qualcosa come 180mila miliardi di euro (di cui 1.000 miliardi sono mutui). Occorre anche andare con i piedi di piombo, in considerazione del fatto che già in passato il tasso Libor è stato travolto dagli scandali, e si vuole evitare una situazione del genere. Solo tre mesi fa l’Emmi aveva detto di non riuscire a creare un indice che si basasse solo sulle transazioni di mercato, in quanto erano troppo poche per poter controllare per bene la volatilità, ecco che il gruppo di lavoro sta operando per cercare una ibrida, che si basi sulle transazioni quando questo fosse possibile, in alternativa su altri dati.

Dallo scorso giugno, questo gruppo di lavoro si è trovato una volta ogni 15 giorni, ora ci sono le ferie estive e da settembre riprenderà l’operato. Stando alle ultime indiscrezioni, settembre (o ottobre al massimo) potrebbero essere i mesi decisivi per mettere sulla carta dei passi avanti. L’obiettivo dell’Emmi è quello di avere il nuovo Euribor già pronto per il 2019, anche se manca onestamente poco tempo per la mole di lavoro che c’è da fare. Il punto della questione è che l’Euribor è una vera e propria “bomba”, che potrebbe far danni se non manipolata con prudenza. Dato che il nuovo tasso finirà per rivoluzionare il mercato dei mutui retail e quello dei mutui corporate, è fondamentale che il passaggio sia liscio e che non ci siano problemi di sorta.

Bisognerà riuscire ad uscire dalla logica delle cosiddette “telefonate” (ovvero le rilevazioni del mattino sui vari tassi che sono applicati dalle singole banche) e iniziare a fare affidamento a dei prezzi reali, ovvero alle transazioni che sono fatte sul mercato. Nel processo di riforma, l’Emmi auspica anche l’intervento della BCE, che può indubbiamente aiutare nel processo.

Ecco dunque che per l’Euribor si avvicina forse la fine: qualora il tasso dovesse seguire le stesse sorti del Libor, la riforma potrebbe definitivamente mandarlo in pensione, cosa che tuttavia probabilmente avverrà in ogni caso a partire dal 2021 (a renderlo noto è stato Andrew Bailey, responsabile della Financial conduct authority britannica).

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