E’ accaduto nel corso dell’incidente probatorio per la morte della piccola Fortuna Loffredo, uccisa al Parco Verde di Caivano (Napoli); sentita dai giudici, un’amichetta tredicenne ha rivelato come sia stato proprio Raimondo Caputo a gettare la bimba giù dal terrazzo, ma lui nega
Un’altra testimone accusa: è stato Raimondo Caputo ad uccidere la piccola Fortuna Loffredo, 6 anni, gettandola dal terrazzo del suo condominio sito nel famigerato Parco Verde di Caivano (Napoli) nel 2014. E’ accaduto nel corso dell’incidente probatorio presso il tribunale di Napoli Nord, nell’ambito delle indagini per la morte della bambina e lo squallido giro di pedofilia che si celerebbe dietro l’omicidio. «E’ stato Titò ad uccidere Fortuna» ha dichiarato l’amica tredicenne della maggiore delle figlie della compagna di Caputo, che avrebbe così confermato la confidenza ricevuta dall’amica. Ma Caputo, detto appunto Titò, questa volta non ha fatto scena muta come nel primo incidente probatorio ed ha controbattuto: «Non è vero niente, non l’ho uccisa io, sono state la mia compagna e la figlia». Caputo è al momento in carcere con l’accusa di aver violentato e ucciso la bimba di sei anni.
Le dichiarazioni rese
Durante l’interrogatorio sono stati fatti anche altri nomi, come quello della madre della compagna di Caputo, ma non sarebbe venuto fuori nulla di rivelante. Adesso, i magistrati della procura di Napoli Nord, alla luce di questi ultimi elementi usciti fuori con l’ultimo incidente probatorio, potrebbero emettere un avviso di chiusura nei prossimi giorni. Il legale di Caputo, Paolino Bonavita, ha commentato: «Ci sono ancora troppi aspetti da chiarire nella morte della piccola Fortuna – ha detto – nutro seri dubbi sull’attendibilità di tutte le bambine sentite dai magistrati. La testimone di oggi – ha proseguito – ha raccontato cose apprese da altre persone senza però fornire nessun’altro dettaglio. Sono usciti anche altri nomi sui quali è necessario approfondire». Da parte sua, l’avvocato della famiglia Loffredo Angelo Pisani ha precisato che bisogna rivalutare bene le dichiarazioni rese dalle figlie della Fabozzi: «Chiederò un confronto tra i due per capire se la maggiore dice la verità, ma è lampante che dietro quest’omicidio c’è la responsabilità di più persone».
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