Dopo mesi d’indagini arriva ad aggiungersi un tassello importante nella vicenda di Pordenone. I due fidanzati uccisi nel marzo del 2015, Trifone Ragone e Teresa Costanza, sarebbero stati uccisi per un pegno d’amore
Trifone Ragone, militare, conduttore di automezzi presso la caserma De Carli di Cordenons, originario di Monopoli, con la passione per la palestra e una fascia di Mister Friuli conquistata a Lignano. Teresa Costanza, di Agrigento, con una laurea alla Bocconi in Marketing Management, dipendente delle Assicurazioni Generali. Stavano insieme da quasi un anno. Sono stati trovati morti nella loro auto, parcheggiata fuori la palestra frequentata da Trifone, colpiti da 4 colpi di pistola di cui 3 rivolti a lei e uno a lui. Numerose ipotesi erano state al bando degli investigatori. Diverse le piste che erano state ipotizzate. Omicidio, suicidio, pista omosessuale, gelosia per i risultati agonistici ottenuti da Trifone, vendetta per un torto subìto. Interrogate diverse persone vicine alla coppia, parenti, amici e colleghi di lavoro, tra questi anche Giosuè Ruotolo, amico e commilitone di Trifone. È proprio su di lui che si sono concentrate, fino ad oggi le indagini. Secondo gli inquirenti, troppe le bugie raccontate dal ragazzo di 26 anni, di Somma Vesuviana. Coinvolta anche la fidanzata del giovane, inquisita anche lei per l’incoerenza mostrata in alcuni interrogatori. Mesi e mesi di colloqui a cui sono stati sottoposti gli indagati. Il 3 gennaio 2016 arriva una svolta importante. Gli inquirenti sono riusciti finalmente a risalire ad un profilo Facebook anonimo, utilizzato solo per una settimana, in cui si evincono conversazioni segrete inviate a Teresa. Messaggi, contenenti frasi ambigue, sembrano siano riemersi nei computer e nei telefoni, dopo il lavoro intenso compiuto dal reparto telematico del Ros. Questi sms lascerebbero trapelare un’ossessiva gelosia da parte di Rosaria Patrone, fidanzata dell’unico indagato, Ruotolo, nei confronti della giovane coppia.
La ragazza avrebbe chiesto al fidanzato una dimostrazione d’amore alquanto folle – Lei avrebbe istigato Ruotolo ad uccidere la giovane coppia per un pegno d’amore. Gelosia alquanto incomprensibile ma che potrebbe essere la base per la conclusione del caso.
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