Sylvester Stallone tornerà al cinema ancora una volta nei panni del personaggio che lo ha consacrato ad Hollywood: Rocky Balboa. Ma stavolta non sarà il protagonista, ma il co-protagonista al fianco di Michael B. Jordan riservando un omaggio al nemico/amico Apollo Creed
Stallone è da sempre legato al personaggio di Rocky Balboa, molto più che allo psicopatico reduce del Vietnam John Rambo, infatti sta per tornare nei panni del mitico pugile italoamericano, ma non più come protagonista, anche se avrà comunque un ruolo di primissimo piano, nello spin-off della saga, intitolato “Creed – Nato per combattere”, di cui è stato diffuso il primo trailer, e che arriverà nelle sale italiane il prossimo 14 gennaio; come si intuisce dal titolo, il protagonista vero sarà Adonis Creed, interpretato da Michael B. Jordan, figlio del defunto Apollo Creed, il primo avversario di Rocky, poi migliore amico, ucciso nell’incontro con il mitico Ivan Drago in “Rocky 4”. Adonis è nato dopo la morte del padre, è cresciuto nel suo mito ed in quello di Rocky, così, desideroso di intraprendere anche lui la strada del pugilato, lo va a trovare a Philadelphia e gli chiede di essere lui il suo allenatore. Rocky, come già in “Rocky Balboa” del 2006, si è ormai ritirato da anni e gestisce un ristorante dedicato alla memoria della moglie Adriana, ma decide di rimettersi in gioco come coach insegnando al giovane Adonis le regole fondamentali non solo per vincere sul ring, ma anche per andare avanti nella vita, e tentando di trasmettergli la vera stoffa del campione. Il film è diretto da Ryan Coogler.
La figura di Rocky: non solo boxe, ma tanta filosofia di vita
Creato da Stallone stesso nel 1975, Rocky, in ogni film della saga, ha sempre riscontrato un enorme successo di pubblico e non solo tra gli appassionati di boxe. Il motivo è chiarissimo: rappresenta l’uomo qualunque che, con tenacia, riesce ad emergere, che va avanti solo con una grande forza di volontà e sicurezza di sè, che cade e si rialza affrontando ogni vicissitudine nonostante tutto. Ma è anche un dispensatore dei sani valori dell’esistenza: amicizia, rispetto dell’avversario, rispetto e considerazione dei consigli dell’allenatore (commovente il suo rapporto con il coach Micky, più un padre che un severo preparatore), attaccamento alla famiglia e altruismo. Una morale che non guarda prettamente al successo e ai soldi, ma alla vita di tutti i giorni e, per questo, Rocky avrà sempre un posticino nel nostro cuore.
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