E’ successo due sere fa a Rodano, nel milanese; un commerciante di preziosi, Rodolfo Corazzo, preso in ostaggio con la famiglia nella sua villa da un commando di tre malviventi, ha reagito sparando contro uno dei banditi, uccidendolo. Gli altri due complici sono fuggiti
Un assalto in villa in piena regola ha avuto conseguenze tragiche per uno dei rapinatori, ucciso da un colpo di pistola sparato da chi stava subendo la rapina; è accaduto a Lucino di Rodano, frazione a pochi chilometri da Linate. Un commerciante di preziosi, Rodolfo Corazzo, era appena tornato a casa a bordo del suo motorino, intorno alle nove, quando, appena aperto il cancello, è stato sopraffatto da tre banditi che lo hanno costretto ad entrare in casa, nella sua villa sita in via Matteotti. Una volta dentro, i malviventi lo hanno costretto a disinserire il sistema di videosorveglianza e poi hanno iniziato a picchiarlo sotto gli occhi terrorizzati della moglie e della figlioletta di appena 10 anni; Corazzo, a quel punto, pensa solo all’incolumità della moglie e della figlia e tenta anche una mediazione con i banditi: «Vi darò quello che volete – dice loro terrorizzato – ma non fate male alla mia famiglia». Questa è la versione resa al pm dall’avvocato Piero Porciani, legale di Corazzo. Stando al racconto, la situazione è poi degenerata al punto che i banditi, armati di pistola, hanno anche fatto fuoco; è stato allora che Corazzo, appassionato di armi e con indosso una pistola, detenuta legalmente, in quel momento, ha risposto sparando un colpo in aria a mo’ di avvertimento, ma «loro non smettevano» ha detto, quindi ha deciso di prendere la mira e ha freddato all’istante uno dei malviventi, mentre gli altri due, completamente spiazzati, si sono dati alla fuga e sono attivamente ricercati dalle forze dell’ordine.
Procura di Milano: «Legittima difesa» – Il rapinatore ucciso da Corazzo è un albanese 37enne, Valentin Frrokaj, già noto alle forze dell’ordine e ricercato dopo essere evaso da Palermo, città in cui stava scontando l’ergastolo dopo aver ucciso un connazionale nel 2007 a Brescia. Addosso gli è stata trovata anche della cocaina. Corazzo, visibilmente provato per l’accaduto, ha esploso almeno una decina di colpi in direzione dei malviventi: «Ho solo difeso la mia famiglia, la mia intenzione non era uccidere, ma solo spaventarli e mandarli via» ha continuato a ripetere. Le armi che possiede sono regolarmente denunciate e sembra che i due malviventi in fuga ne abbiano sottratta una; infatti, dalla collezione di armi di Corazzo manca una Smith & Wesson calibro 357 Magnum. Davanti ai carabinieri per le prime risultanze investigative, il procuratore aggiunto di Milano, Alberto Nobili, ha definito l’ambito che ha portato alla morte di Frrokaj come di “legittima difesa”; il pm di Milano, Grazia Colacicco, ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti, mentre Corazzo non è indagato al momento. La Procura non ha ancora formalizzato l’apertura di un’inchiesta.
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