Sono evasi ieri, intorno le 18.30, dal carcere di Rebibbia di Roma, due uomini di nazionalità rumena, di 33 e 28 anni. I due detenuti hanno segato le sbarre del magazzino in cui lavoravano quotidianamente, per poi dirigersi verso il muro di cinta e scavalcarlo
Due uomini di nazionalità rumena, sono fuggiti ieri intorno le 18:30 dal carcere di Rebibbia di Roma. In un primo momento i due detenuti hanno segato le sbarre del magazzino in cui lavorano abitualmente. Si sono diretti in un secondo momento verso il luogo di passeggio, hanno scavalcato la recinzione e infine hanno superato il muro di cinta utilizzando delle lenzuola annodate. Adesso si trovano a piede libero diretti per chissà dove. Sono state immobilizzate tutte le forze dell’ordine. Carabinieri, polizia ed esercito sono in massima allerta. Stanno setacciando l’intera città e zone limitrofe. Sono state diffuse le foto dei due detenuti affinché chiunque possa identificarli e segnalarne la presenza in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Uno stava scontando la pena per omicidio e sequestro di persona, l’altro si trovava dentro per rapina. «Il dato di sovraffollamento dei detenuti presenti nel Lazio è pari a 468. Risultano attualmente reclusi e presenti nei 14 istituti penitenziari regionali 5.747 detenuti tra uomini e donne, mentre la capienza regolamentare dovrebbe essere 5.279. Il dato nazionale ad oggi è di 52.230 detenuti reclusi rispetto ai 49.582 previsti. Attualmente l’istituto ‘Nuovo complesso Rebibbia’ risulta in sovraffollamento: +157 rispetto ai previsti 1.235, Regina Coeli +26 rispetto ai previsti 836, Velletri +117 rispetto ai previsti 408», queste le parole del segretario generale aggiunto della Cisl Fns, Massimo Costantino.
Servono più agenti di polizia penitenziaria
«Il personale in servizio di polizia penitenziaria nei 14 istituti penitenziari del Lazio risulta essere sottodimensionato e non più rispondente alle esigenze funzionali degli istituti dove si continua a registrare un esubero di detenuti rispetto alla capienza detentiva prevista. La Fns Cisl Lazio pertanto chiede al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP) una maggiore consistenza effettiva di personale della Penitenziaria che consenta lo svolgimento del proprio servizio non solo nelle migliori condizioni lavorative», ha proseguito Massimo Costantino. «Si tratta di due delinquenti molto pericolosi, pluriomicidi. Le carceri sono più sicure assumendo gli agenti che mancano, finanziando gli interventi per far funzionare i sistemi anti-scavalcamento, potenziando i livelli di sicurezza: non è un caso che proprio i sistemi di Rebibbia siano fuori uso da tempo», ha affermato, Maurizio Somma, segretario regionale del Sappe, sindacato della polizia penitenziaria.
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