Sbraita per i soldi dell’alluvione, ma Bonaccini è in ritardo con il sisma del 2012

Il commissario straordinario che tanto rumore ha cercato di fare per la sua Regione per l’alluvione del 2023, sta faticando non poco nella ricostruzione

Tanto ha fatto, tanto ha detto, alla fine Stefano Bonaccini sta col fiatone. Secondo quanto risulta al quotidiano Il Giornale il Governatore dell’Emilia Romagna è parecchio indietro nei lavori di ricostruzione dopo il sisma del 2012. Il terribile terremoto che ha spazzato via tanti piccoli paesi e mandato tante persone in mezzo alla strada. All’epoca Bonaccini fece parecchio rumore per avere dei soldi per permettere di ricostruire quanto meno case e paesi, ma quel fiume di denaro è stato speso male o non ancora redistribuito per tutte le situazioni per cui era stato versato.

L'incontro
Il Presidente Meloni a Bologna con Bonaccini (Ansa Italianews.it)

 

La sua più grande responsabilità è che il governatore dem era stato  stato nominato commissario straordinario. Ma, numeri alla mano che risultatno al quotidiano milanese, non sarebbe stato in grado di onorare il suo impegno come avrebbe dovuto fare. E pensare che l’esponente del Pd avrebbe voluto guidare anche la fase post-alluvione, ma dal governo del Centrodestra è arrivato un secco no, proprio per alcuni motivi dettati dalla mal-ricostruzione nel post sisma del 2012. Il centrodestra infatti ha scelto una task force capitanata dal generale Francesco Paolo Figliuolo.

Numeri da capogiro: I cantieri conclusi sono 155 per quasi 50 milioni di euro

Il governatore
Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini (Ansa Italianews.it)

 

Numeri di un dossier sul post-sisma che Il Giornale ha in mano e dimostra che Bonaccini non ha lavorato bene anzi è in parecchio ritardo. Forse è anche per questo che la Schlein non ha detto nulla a riguardo, quando Bonaccini doveva avere un appoggio esterno al Governo per poter aspirare a diventare commissario straordinario del post alluvione.

Nel documento che propone Il Giornale, i numeri sono schiaccianti e fanno capire diverse cose: “In nessuno dei quattro territori viene raggiunta la quota del 30% in relazione ai cantieri conclusi. Addirittura, quelli ancora fermi alla fase della progettazione oscillano fra un dato del 30% e del 40%“. Non solo, anche per la statistica è relativa all’anno appena finito. Ci sono anche dei cantieri terminati che sono155 per quasi 50 milioni di euro, mentre i cantieri in corso sono 90 per quasi 68 milioni di euro. Ma ci sono ancora altri cantieri in fase di progettazione, non ancora realizzati a quasi 12 anni dal sisma: 96 interventi, per un investimento stimato di circa 69 milioni di euro”. Numeri da capogiro.

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