Vaiolo scimmie, nuovi casi in città: il consiglio dei medici

Vaiolo delle scimmie, nuovi casi in città: esplode l’allarme, nel frattempo arriva il consiglio da parte dei medici 

Le notizie che arrivano direttamente dalla città di Firenze non sono assolutamente delle migliori. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che sono stati confermati ben 11 casi di vaiolo delle scimmie. Questo è quello che hanno annunciato i servizi di igiene pubblica toscani dopo che sono state svolte delle indagini epidemiologiche per cercare di individuare eventuali contatti e per avvisare il Ministero della Salute.

Undici casi a Firenze
Analisi laboratorio sul vaiolo delle scimmie (Ansa Foto) L’Italianews.it

A quanto pare il contagio risalirebbe nel periodo delle festività natalizia. Di conseguenza sono state applicate tutte le misure individuate nella circolare del Ministero, ovvero quelle che prevedono l’autoisolamento (per evitare ulteriori contagi) e tutte le informazioni sulle misure igieniche e come bisogna comportarsi dopo che è stata confermata la diffusione della malattia. Nel frattempo la Regione Toscana è in stretto contatto con le Asl per monitorare la situazione che è sotto controllo.

Vaiolo delle scimmie, 11 casi a Firenze: il consiglio dei medici

Se ne era parlato alcuni mesi fa, ma ora torna nuovamente a fare paura. Ma fino ad un certo punto. Il vaiolo delle scimmie non è altro che una malattia virale infettiva molto rara. La stessa che viene riscontrata nei Paesi tropicali dell’Africa centrale e occidentale. Nel 2022, però, sono stati segnalati moltissimi casi e focolai in diverse parti del mondo. Tra queste anche l’Italia. Come può avvenire il contagio?

Undici casi a Firenze
Analisi laboratorio sul vaiolo delle scimmie (Ansa Foto) L’Italianews.it

Attraverso il contatto fisico stretto (tra queste rientra anche l’attività sessuale) con una persona infetta. Semplicemente perché i fluidi corporei o le lesioni cutanee possono essere trasmesse. Quali sono i sintomi? Come quelli del vaiolo, ma decisamente meno grave. La malattia si fa “viva” dopo una decina di giorni dall’esposizione e dura dalle due fino alle quattro settimane. Il soggetto può avere: febbre, cefalea, dolori muscolari, linfoadenopatia ed eruzioni cutanee.

Allo stesso tempo, però, alcune persone possono presentare anche dei sintomi lievi a differenza di quelli “gravi”. Allo stesso tempo i medici hanno voluto dare più di un consiglio alla popolazione evitando di effettuare degli inutili allarmismi. Anche se ci hanno tenuto a precisare che è consigliabile effettuare la vaccinazione, soprattutto alle persone con infezione da Hiv.

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