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Viterbo, picchia e minaccia la convivente incinta: “Ho già ucciso, farai la stessa fine”

Già accusato di omicidio volontario, reati contro la persona e percosse, minacciava costantemente la convivente incinta, armato di coltello: «Ho già ucciso un coetaneo, ti faccio fare la stessa fine». Denunciato e arrestato 50enne residente in provincia di Viterbo

Picchiava costantemente la sua convivente, anche quando era incinta, la insultava e la minacciava davanti ai suoi figli, senza nessuna pietà. Ossessionato dalla donna, e accecato dalla gelosia, le ripeteva continuamente che l’avrebbe uccisa: «Ho già ammazzato un mio coetaneo, ti faccio fare la stessa fine». Ed era proprio così. L’uomo, un 50enne residente nella provincia di Viterbo, era già stato accusato di omicidio volontario, reati contro la persona, percosse e minacce. Ma fortunatamente, a seguito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, è stato fermato prima che potesse essere troppo tardi per la convivente. A denunciarlo è stata proprio la donna, vittima di continue vessazioni, sia fisiche che psicologiche, umiliata davanti ai figli, costretta a non avere più rapporti con la sua famiglia e gli amici. Secondo quanto raccontato agli uomini della squadra mobile, coordinata da Fabio Zampaglione, le violenze psicologiche erano anche ai danni della figlia minore della donna, avuta dal precedente matrimonio, costretta ad assistere alle continue percosse nei confronti della madre. Sempre davanti alla figlia di lei la minacciava di morte con un coltello, vantandosi di aver già ucciso un coetaneo e ripetendole di fare lo stesso con lei: «Ti faccio fare la stessa fine».

«Un’operazione brillante»
Il 50enne è stato arrestato dalla squadra mobile, durante quella che il questore Lorenzo Suraci definisce un’operazione brillante: «La squadra mobile, brillantemente coordinata dalla Procura della Repubblica, ha sapientemente applicato la normativa prevista per questo tipo di reati concludendo con successo l’operazione di polizia giudiziaria». Nel corso della perquisizione all’uomo sono stati sequestrati due coltelli, uno dei quali lo teneva nascosto addosso. Nel frattempo veniva ascoltata anche la figlia della vittima che, in presenza di esperti di psicologia infantile, ha confermato la versione della madre. La donna, insieme ai due figli, è stata poi trasferita d’urgenza in una struttura protetta.

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