Il governatore del Kerala aveva chiesto al primo ministro indiano di far tornare in India Massimiliano Latorre nei tempi previsti dalla sua licenza, ovvero fino a questo venerdì. Ma la Corte Suprema ha deciso di estendere la permanenza in Italia del marò fino al 30 aprile per motivi di salute. Intanto il governo indiano viene accusato di tradire il popolo e di cedere alle pressioni della comunità internazionale
«Chiederemo al primo ministro Narendra Modi di far tornare in India il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre nei tempi previsti dalla sua licenza». È quanto dichiarava due giorni fa il “chief minister” (il governatore) dello Stato meridionale del Kerala, Oommen Chandy. Il presidente della Commissione Difesa del Senato Nicola Latorre aveva affermato invece che il fuciliere italiano non avrebbe fatto ritorno in India una volta terminata la sua convalescenza dopo l’ictus che lo ha colpito nel 2014, e che anzi l’Italia è al lavoro per il ritorno dell’altro marò, Salvatore Girone, accusato insieme a Latorre di aver ucciso due pescatori del Kerala nel febbraio 2012. Così il governatore, interpellato su queste dichiarazioni, aveva ribadito che «i marò italiani hanno commesso un crimine in territorio indiano e che quindi devono rispondere alle leggi indiane», pretendendo che «Modi intervenga presto e in modo deciso», per far tornare il fuciliere in India entro venerdì, ovvero entro il giorno in cui sarebbe scaduto il periodo di permanenza in Italia concessogli per curarsi. Ma proprio ieri, mercoledì 13 gennaio, quando era prevista a New Delhi una riunione della Corte Suprema per fare il punto della situazione, i giudici hanno deciso di estendere la permanenza in Italia del marò fino alla fine di aprile. «Gli concediamo di restare in Italia fino al 30 aprile per motivi di salute», si legge nella sentenza dei giudici indiani. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 13 aprile. Salvatore Girone rimane però ancora confinato all’interno dell’ambasciata italiana nella capitale indiana.
Il governo indiano accusato di tradire il popolo
Intanto Charles George, responsabile del Kerala Fisheries Coordination Committee, ha accusato il premier Narendra Modi di tradire il popolo e di «cedere alle pressioni della comunità internazionale». Le critiche al governo indiano arrivano anche dal segretario della Federazione nazionale dei pescatori, T. Peter: «In questo modo trascurano i diritti dei pescatori ad avere giustizia».
Il mondo del lavoro sta subendo una trasformazione senza precedenti, e il settore digitale si…
Il numero di donne che ogni mese deve combattere con i dolori mestruali è altissimo.…
L'Italia, meta ambitissima da milioni di turisti: ecco dove si trova uno dei borghi più…
Pensi di parlare correttamente l'italiano? La corretta pronuncia di alcune parole che sicuramente pronunci male…
Sei stanco e stressato ed hai bisogno di meditare? Prova la meditazione Trataka: potrai ottenere…
Chi ama fare vacanze all'avventura non può perdersi una visita a quelle che sono le…